mercoledì 3 ottobre 2007

Mamma ho fame

A qualcuno questa storia dovrebbe ricordare qualcosa...

E’ mattina, sono alla fermata dell’autobus, aspetto da 18 minuti un mezzo che sarebbe dovuto arrivare 17 minuti prima. Finalmente arriva. Salgo su quel mezzo pubblico che è il filobus 90: baricentro dell’opinione pubblica meneghina, dei migliori scippatori del mondo, che proprio sulla 90 si sfidano nel torneo mondiale di “scippo di portafogli delle vecchiette” e di pazzi scatenati, per recarmi a scuola. Trovo un posto e celermente mi siedo, fregandomene del bon ton che vorrebbe che noi uomini lasciassimo il posto a, rispettivamente: una persona anziana, una donna incinta, una donna con figlio piccolo, una donna, un controllore, un cane, un barbone, un cinghiale, un canguro boxer, un atomo di azoto, una zanzara. Davanti a me una donna con un bambino di 4 anni seduto sulle ginocchia. Come per un rifornimento di F1, dopo 6.7 secondi il bambino smette di stare in silenzio
Bambino: “Mamma ho fame”
Madre: “Siamo quasi arrivati, prima di andare all’asilo andiamo in un bar e ti compro un cornetto, lo vuoi il cornetto?”
B.: “No! Ho fame adesso!”
M.: “ E tu perché non hai fatto colazione a casa?!”
B.: “Perché ho fame adesso!prima no! HO FAME! HO FAME! HO FAME! HO FAME!”
M.: con la faccia di chi ringrazia Dio di non avere sotto mano un coltello “Fra due fermate scendiamo”
E io mi giuro che non mi perderò quella scena per nulla al mondo. Sono sicurissimo che non appena il bambino metterà piede sulla pensilina la mamma gli tirerà tanti di quelli schiaffi, ma così tanti…tanti!
Per l’eccitazione mi alzò e prenoto la fermata. La mamma e il bambino rompicoglioni, che nel frattempo ha continuato a pronunciare le famigerate parole “HO FAME ADESSO”, si alzano e si avvicinano all’uscita. Ecco ci siamo…Ora scende e lo martoria di botte. Stridio di freni, porte che si aprono, scendo celermente perché la scena la voglio vedere tutta e bene e…delusione. La mamma non picchia il bambino. Decido che non potrà andare a finire così, che se non lo picchia lei lo faccio io. Perché, alle otto di mattina, l’unico rumore che vorresti sentire è quello del piumone che sfrega contro il tuo corpo, e non ci stai a farti scassare da un infante che pronuncia a mala pena “mamma”. Seguo la coppia madre-figlio che entrano in un bar. Entro anch’io. Il bambino come potete ben immaginare non ha smesso di dire che ha fame. Entrano, entro... entriamo nel bar.
Barista: “Buongiorno”
Mamma: “Buongiorno”
Bimbo: "Bonbuonno"
S.: "Eh! Facile dire Buongiorno”
Ba.: “Mi dica signora, cosa le servo?”
M.: “Dai Piero” rivolta al figlio “cosa vuoi?”
Bi.: “HO FAME!”
M.: “Dai, a mamma, di' al signore quello che vuoi”
Bi.: “…Le chewing-gum!”
E io lì non resisto, inizio a sghignazzare sfregandomi le mani perché ora la mamma dovrà per forza crocifiggerlo e frustarlo come da tradizione. Seconda delusione... la mamma paga le chewing-gum ed esce strattonando il figlio.
Ba.: “Ciao, dimmi cosa ti…”
S.: “Shh, scusa un attimo…”
E porgo l'orecchio verso la porta perchè da lì provengono i gemiti di un bambino che piange, sta piangendo e che continua a piangere...
S.: “Un negroni per brindare a questa magnifica giornata!”

2 commenti:

Anonimo ha detto...

AHAHAHAHAHAHA!!!
Alessà potrei citarti in giudizio, anzi dovrebbe farlo mio fratello!!
Ma tu i negroni li bevi o ti fai inculare da loro?

Moz-

Anonimo ha detto...

guarda che sei tremendo.. XD

Ero giovane e inesperto

Ringraziamenti

A mio fratello Leonardo e a Nicola per il logo.