sabato 20 settembre 2008

Oggi mi sento particolarmente pedagogo (se fossi un prete mi sentirei particolarmente pederasta). Motivo per il quale vi esporrò le mie, particolarissime, tecniche di “Gestione dell’ubriachezza molesta”.
Pre-ciucca:
Quando vi state apprestando ad andare in qualche locale, partite sempre, e dico sempre, con l’intenzione di bere una birra soltanto. Si sa com’è la psiche umana: portare all’esasperazione tutto è una nostra caratteristica. Se doveste partire con l’intenzioni di sbrandellarvi, potrebbe finire davvero male.
Ciucca:
La storia del bicchiere del non ritorno, dell’essere in grado di capire quale deve essere l’ultima goccia di alcool ingurgitata, è una pura stronzata. Non ce l’abbiamo questa facoltà intellettiva. L’ultima bevuta corrisponde agli ultimi soldi a disposizione, nient’altro. Quindi, se proprio non volete ubriacarvi, portatevi solo 5€ in tasca.
Questa tattica si rivela inutile nei casi in cui:
- andiate nel bar del vostro amico (il pagare a cricche è ancora molto in voga)
- andiate in un bar pieno di vostri amici che vi devono un sacco di favori
- diventiate amici del(la) barista
- abbiate in tasca il bancomat
- siate Dio
Quando sarete abbastanza ubriachi dovrete, necessariamente, togliervi di mano i seguenti (s)oggetti:
I) cellulare
II) coltelli
III) persone antipatiche
I) Se doveste trovarvi in mano il cellulare potrebbe venirvi la cattivissima idea di mandare messaggi a tutte le ragazze che conoscete. Se volete evitare, il giorno dopo, scene imbarazzanti dovute a quel messaggio nel quale invitavate una vostra amica a raggiungervi per far sì che ella potesse praticarvi la sacra disciplina della fellatio, che, invece, avete inviato per sbaglio ad uno dei vostri genitori.
II) Le armi sono pericolose. Le armi sono cacca. Servono solo, in casi estremi, a far capire che non tutti siamo uguali e che quel pezzo di ferro vi rende superiori. Ma non è una buona idea rendervi superiori in queste condizioni.
III) Le persone antipatiche diventano più antipatiche quando siete ubriachi. E gli ubriachi diventano meno persone quando sono ubriachi.
Da evitare, inoltre:
Sboronate del tipo corse, o gare di atletica in generale per mettervi in mostra davanti a qualche esemplare di femmina del vostro genere. Non vi guarda nessuno, sfigati!
Infilarvi in macchina. Non sto parlando di quelle stronzate “non guidare quando sei ubriaco, è pericoloso” ma mi riferisco al fatto che i moti delle automobilli (curve, sorpassi, cappottamenti) potrebbero esasperare i moti del vostro stomaco.
Post-ciucca:
Questa è la parte più difficile da gestire. Dipende molto da quanto avete bevuto. Nei casi estremi:
- Non andate subito a dormire. Questo significherebbe svegliarsi pochi minuti dopo con gli occhi spiritati e 5 kg di vomito in bocca da espellere nel più breve tempo possibile. Il bagno è sempre troppo lontano e vomitare in un tiretto del comodino non è affatto una buona idea. La cosa migliore da fare è farsi una bella doccia, fredda. È l’unico modo per riprendersi. Non dovete farla ghiacciata, oppure potete farla se il vostro intento è di procurarvi una congestione e la successiva vostra dipartita finale. Se volete potete farvi un simpatico bagno Kneipp alternando acqua bollente ad acqua gelata: non vi aiuterà a riprendervi, in compenso vi verrà una pelle morbidissima e aiuta la circolazione. Ripetete l’operazione 10-15 volte.
- Se avete fame il massimo che vi concedo è un qualche pezzettino di pane raffermo e ammuffito. Fate come i neonati: inumiditelo con la saliva e poi masticatelo con le gengive. Non fatevi venire la brillante idea che 200 grammi di gnocchi, panna e prosciutto sia la cosa che ci vuole.
Ora potete provare a dormire. Se riconoscete l’incapacità di starvene sdraiati potete fare due cose:
I) alzarvi dal pavimento del bagno e andarvene a letto.
II) andare in bagno a sboccare.
Se opterete per la seconda opzione vige il principio del tutto e subito. Vomitate pure l’intestino tenue, se necessario, e fatelo in pochi minuti. Alle 4 del mattino, nel silenzio assoluto della vostra casa, il ronzio di una zanzara sembra il rollare di un Boeing 747, figuratevi i conati di vomito che cazzo possono sembrare.
Il mattino dopo:
Non esiste una teoria unica sul come gestire il giorno dopo. Alcuni sono freschi come rose, altri sono morti come rose morte. Se avete ancora lo stomaco, be’ ringraziate una qualche divinità. Se ce l’avete ancora rivoltato non dovete:
- Bere acqua
- Bere latte
- Bere caffè
- Mangiare biscotti
- Mangiare merda
- Bere petrolio
L’unica cosa che funziona è la coca-cola. Giuro. Potete ingurgitare litri di coca-cola ed essere appagati come persone che hanno ingurgitato litri di coca-cola. L’unica controindicazione è l’annientamento completo del fegato, dei reni e del pancreas. Ma, oramai, sono solo dettagli. Trovate una scusa per non pranzare. Trovatevi un cartello su cui scrivere “scusate, ero ubriaco”, state certi che qualche stronzata l’avete pur sempre fatta.

P.S. Evitate le classiche frasi “non lo farò mai più. Non berrò mai più 4 litri di birra, 6 rum&pera, 8 montenegri e la candeggina*” tanto non ci crede nessuno.

*la storia della candeggina è vera. Magari, un giorno, ve la racconto. Ma magari no.

sabato 13 settembre 2008

- Mio padre
Ero in camera mia a dire un paio di stronzate mentre mia madre assettava una camera che due belve avevano ridotto in un accatasto di scarpe, jeans, valigie spiaccicate sulla prima superficie libera, quando fece capolino dalla porta, col suo passo trascinato-sincopato, mio padre. Notò su un comodino una bustina di filtri per sigarette. Prese in mano la bustina, si alzò gli occhiali, poggiandoli sulla fronte, e avvicinò il sacchetto il più vicino possibile ai suoi miopi e presbiti occhi, tentando di decifrare quella scritta che diceva cigarettes filters. Fallita la missione, chiese a mia madre
- Questi che sono?
- (sorridendo) tappi per le orecchie
- no, a parte gli scherzi, cos’è?
- Alessa’ diglielo tu che sono
- filtrini per le sigarette
- e a che servono?
- a fare le sigarette. Compri le cartine, il tabacco, i filtrini e ci fai le sigarette
- ma sono i tuoi?
- no, sono di mio fratello
- (con espressione disapprovante e sorpresa) eh, e no!
- eh va be’ pa’…
- ma io non capisco proprio…
- ma sì…
- …non può comprarle già fatte?

Invece una volta tornai a casa ubriaco marcio, da non reggermi in piedi, mi nascosi in bagno del piano di sopra per una decina di minuti, ma stavo talmente male che decisi di farlo presente a mio padre, che era ancora sveglio
- pa’ sto male
- che c’hai?
- ho bevuto un po’
- (dopo aver riso per 10 minuti di gusto, sbeffeggiandomi) ma chi te lo fa fare se non sei buono a bere!
- eh capita
- Vai a dormire, che domani passa tutto
- No, mi gira tutto
- Va be’, ho capito (fruga nella sua borsa e tira fuori una scatoletta) prenditi una di queste pillole per lo stomaco, non sia mai vai a vomitare e ti sgama tua madre, poi so’ cazzi.

- Mia madre
In sala operatoria, poco prima che mia madre somministri l’anestesia ad un paziente
- Dottore’ ma dopo è sicuro che mi sveglio?
- Eh e chi lo sa. Noi faremo del nostro meglio con le preghiere.

martedì 2 settembre 2008

Ai sensi della legge 777 di Mediavideo, il presente Blog non rappresenta una testata giornalistica. Uno, proprio perché è un blog e non una testata giornalistica; due, se questo potesse essere paragonato, anche solo minimamente, a una testata giornalistica, non differirebbe molto da Il Foglio o da Famiglia Cristiana o dalla versione on-line di Studio Aperto e quindi non sarebbe, comunque, considerato una testata giornalistica. Non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale (al massimo un prodotto di merda; un prodotto a breve scadenza; un prodotto paraffinico…ma editoriale proprio no. È inutile che insistete, ho detto di NO). Inoltre il firmatario di questo blog non può venire considerato un giornalista: in primis, se fosse un giornalista non perderebbe tempo ‘mbaccia (‘dinnanzi’ n.d.t. [e questo dimostra che non è un giornalista]) a questa pagina web ma andrebbe in giro a far prostituire la propria mano, svendendola al primo mecenate disposto a offrirgli un bicchiere di birra calda in cambio di due righe in croce; poi se avete, anche solo minimamente, ipotizzato che potesse essere un giornalista appartenete alla schiera di persone che considerano Federico Moccia uno scrittore e quindi andreste spezzettate, minuziosamente, all’altezza delle giunture, privati di denti e dati in pasto ai maiali (e scusate ma io, Entità Suprema che ha sviluppato questo fantastico diktat da attaccare sul proprio Blog, ho un terzo senso per queste cose…i maiali intendo). Gli argomenti trattati in questo blog sono frutto di riflessioni dovute allo smodato uso che “l’autore” fa di oppiacei vietati dalla legge italiana, qualora urtassero la suscettibilità di qualcuno, siete pregati di andare, danzando e canticchiando, a fare in culo.

Ero giovane e inesperto

Ringraziamenti

A mio fratello Leonardo e a Nicola per il logo.