mercoledì 30 aprile 2008

Indovina indovinello/ quante uova ci so' nel cestello?

Allora, un piccolo test:
Un muto deve comprare uno spazzolino da denti. Recatosi nel negozio gesticola l'atto di lavarsi i denti al commerciante, questo capisce e gli da lo spazzolino. Un cieco vuole comprare un paio di occhiali da sole, come fa?

(Se avete pensato che la soluzione è "cosa se ne fa un cieco di un paio di occhiali da sole" non è la risposta esatta. Pensate a Ray Charles)
Il primo che risponde esattamente vince un cucciolone. O un calcio nel culo.

martedì 29 aprile 2008

Volare o o. Cantare o o o o.

Salve qui è il comandante che vi parla abbiamo acceso le luci che dicono di allacciarsi le cinture.
Questo perché non abbiamo luci che dicano Aiuto! Aiuto! Stiamo precipitando!

lunedì 28 aprile 2008

Come migliorare la vita all'umanità

Dopo i jeans con tastiera e mouse incorporati dalla indiscutibile utilità, dato che tutti noi andiamo in giro con uno schermo da 18 pollici e un processore ma senza tastiera e mouse, il designer Erik De Nijs ha in mente altre invenzioni che, ci scommettiamo, rivoluzioneranno il mondo:
- Capezzoli-antenna: un microchip, dalle dimensioni di 30cm di lunghezza per 3 di diametro, verrà conficcato nei capezzoli e sarà collegato, con una presa USB, al cellulare per aumentarne la ricezione. Al fine di ottimizzare le capacità del dispositivo, verrà fornito un peculiare gel refrigerante e irritante all’aroma di peperoncino per inturgidire i capezzoli.
- Caricabatteria-solforico: Il designer sta ultimando con un team scientifico dell’Alaska e con alcuni collaboratori della casa circondariale di Avellino un innovativo caricabatteria che funzionerà esclusivamente a gas, corporeo. La presa del caricabatteria, a forma di cactus delle Centrospermali, si infilerà nell’unico orifizio che sia uomini che donne possiedono e con l’energia solforica sprigionata ricaricherà il vostro cellulare e, addirittura, il vostro personal computer. Il caricabatteria verrà venduto con una provvista di 200kg di fagioli belgi.
- Cappello-blocca-testa: Un originale cappellino da camionista provvisto, in corrispondenza della nuca, di una ventosa. La ventosa viene appiccicata al finestrino immobilizzando, in questo modo, la testa. Pensato per tutti i pendolari che non riescono a dormire, in treno o metropolitana, a causa dei fastidiosi sbalzi che destano dal sonno. In dotazione verrà consegnato un bastone allungabile di 40cm per sturare i cessi.
- T-shirt-gratta-schiena: Una semplice t-shirt con disegnata, sul dorso, una rosa dei venti in modo tale che, in caso d’improvviso raptus di prurito, possiate indicare ai vostri amici, precisamente, il punto cardinale sul quale grattare.
Guanti-multiuso: Sull’indice una mini torcia, sul medio un dito pettine, sull’anulare uno spazzolino da denti, sul mignolo un cotton fioc. I pollici, però, normali. Quelli vanno lasciati normali perché è l’unica cosa che ci distingue dalle scimmie.

domenica 27 aprile 2008

In silenzio anche un idiota può sembrare una persona intelligente. Sfortunatamente gli idioti vogliono sempre parlare (cit.)

Adoro stare in silenzio. Presentarmi ad una persona, ciao piacere Alessandro, e poi restare in silenzio per il resto della serata. Non dire nemmeno una frase che non sia, scusa mi passi l’accendino. L’adoro. Nonostante, in questo modo, passi per un ignorante, uno che non sa intrattenere una conversazione o anche per uno stupido. Stare lì, in disparte, e farmi guardare con aria di sufficienza, di superiorità ad ascoltare le cavolate e le frasi fatte con cui la gente ama lodarsi. Sarà sadismo ma a me piace. Poi però, poco prima che la serata termini, dopo averla passata in silenzio e dopo essermi guadagnato l’etichetta di stupido, è favoloso far notare all’interlocutore che, la teoria dei giochi linguistici non è di McLuhan ma è di Wittgenstein e poi dirgli anche che il romanzo di Conrad non si chiama Apocalypse Now ma Cuore di Tenebra. In questo modo posso tornarmene, compiaciuto, nel mio silenzio e guardare con aria di superiorità quella povera testa di cazzo.

sabato 26 aprile 2008

Squadroni

Berlusconi frena Bossi sulle cariche ministeriali. Il leader del carroccio fa pressione ma il Cavaliere non cede. Ecco le richieste del Senatùr:
Calderoli al Ministero per la caccia e l’abbattimento dei terroni con forconi, tridenti e coltellini padani con forchettina, cucchiaino e cavatappi.
Borghezio al Ministero del maiale porchettato.
Bossi al Ministero delle Riforme per lo sviluppo e l’evoluzione nordica-padana
Zaia al Ministero per il distacco e lo spostamento fisico dell’aerea padana dalla penisola italica alla volta dela Groenlandia

venerdì 25 aprile 2008

Giudici, santi e licheni

Ho il vago presentimento che Forum sia tutta una boiata.

- Signor giudice, quest’uomo che sta dinnanzi a me, quest’uomo che non voglio nemmeno nominare, lui mi ha truffato. Voglio i danni morali!
- Signo’ giu’ se sta a inventa’ tutto. Io nun l’ho ‘mbrogliata ‘a signora. È lei ch’è fessa assai
- Ah! M’ha detto anche che sono fessa, doppi danni morali!
- Ma tu sei scema forte!
- Signor giudice le spiego com’è andata: mio marito m’aveva lasciata, mi avevano licenziato, io non ce la facevo più a vivere però, nel contempo, non avevo il coraggio di suicidarmi allora ho chiamato quest’uomo, che non voglio nemmeno nominare, che era un amico di mio marito e gli ho offerto 12mila euro però, in cambio, lui mi avrebbe dovuto ammazzare nel sonno. Lui s’è preso i 12mila euro e io la mattina dopo mi sono svegliata, non ero morta! Signor giudice sapete dov’era finito quest‘uomo qui, questo che non voglio nemmeno nominare? Era andato a giocarsi alle macchinette i 12mila euro! Io pretendo i soldi indietro e in più 1milione di euro di danni per truffa, perché non m’ha ammazzato!
- Ma va’ a mori’ ammazzata
- Allora sei stupido, brutto imbroglione: non ce la faccio ad ammazzarmi!

lunedì 21 aprile 2008

Miss Ive

Altissima et onnipotente Eminenza
A causa delle ripetute mancate risposte alle missive inviate al Santo Padre mi trovo obbligato a disturbarLa affinché Lei e la Sua somma grandezza possano porre fine a quesiti a cui il mio, indegno, intelletto non ha saputo rispondere.
Un tizio disse una volta “Uccidi un uomo e sarai un assassino; uccidine mille e sarai un dittatore; uccidili tutti e sarai Dio”. Può concordare col sottoscritto che la frase ha una sua retorica veridicità. Ma a me non interessa la retorica. Venendo al punto: perché alla vita è associata, inevitabilmente, la morte? Mi sfugge il significato e le motivazioni del ciclo di un essere vivente: “Nascere-Vivere-Morire”. Ecco, l’ultimo punto, il morire, non riesco a capirlo, non so spiegarmelo. Se Dio è grande e immenso, come si dice in giro, che Gli costava un bel “ Nascere-Vivere-Vivere” oppure poteva portare a due termini il ciclo: “Nascere-Vivere”. Invece Lui, che è grande e immenso, ha scelto di aggiungere un altro punto, come se stesse aggiungendo l‘origano al pane e pomodoro: “morire”. Io ho ipotizzato alcune motivazione e Gliele esporrò brevemente qui di seguito:
Ho pensato che Dio sia un Uomo (ah già, questo Glielo domanderò una prossima volta: perché Dio dovrebbe essere un uomo? Non può essere, che so, un bradipo? O un mantello?) molto pragmatico. Dio creò un uomo. Poi una donna. Questi due si annoiavano ed ebbero la brillante idea di riprodursi come cammelli. Poco dopo la terra contò un miliardo di individui il cui unico scopo era quello di fecondarsi tra loro. Soluzione: morte. Il ragionamento non farebbe una piega, ma… se io compro una casa con un garage alto 2 metri. Poi compro una macchina alta 3,50 metri. La macchina entrerebbe nel garage? Certo che no. E come mi appellerebbero i miei amici? Un glorioso “Scemo!“ non me lo toglierebbe nessuno. Per la proprietà transitiva un medesimo appellativo si potrebbe rivolgere al Supremo. Ma non sarebbe carino.
La seconda ipotesi è che a Dio piaccia proprio tanto il numero 3: “padre, figlio, spirito santo”, “3 paperelle, 3 stelline, 3 is the magic number”. Ma questa ipotesi è meno convincente della precedente, difatti la soluzione è dietro la porta: se proprio non poteva fare a meno di un trittico verbale, al posto del “morire” poteva inserirci un bel “mantecare”: nascere, vivere, mantecare. Lui si sarebbe risparmiato un sacco di lavoro e a noi ci avrebbe tolto un po' di preoccupazione e angoscia. Evidentemente questa soluzione non Gli garbava tanto.
Prima di leggere le prossime righe La invito a sedersi e a chiamare un rianimatore con un defibrillatore. Sa com’è, Lei ha pure una certa età.
La verità è che a Dio, noi, non piacciamo proprio. Gli stiamo antipatici. Voleva dei figli laureati in astrofisica nucleare e sono venuti fuori quattro zappatori, ignoranti, gretti e animali. E allora invece di sterminarci con un colpo solo e rifare tutto daccapo, ha deciso di ammazzarci poco a poco, un po‘ per soddisfazione personale un po‘ per passatempo. Poi quando proprio Lo facciamo incazzare Lui butta giù una pestilenza, una guerra, una catastrofe. Siamo i figli rinnegati di un Padre sadico. Siamo uno sbaglio. Siamo un passatempo. Sono certo che in questo preciso istante starà preparando le carte per una mia scomunica ma Lei deve guardare in faccia alla realtà: “e ci fece a Sua immagine e somiglianza”, da qualcuno dovevamo pur aver preso.

domenica 13 aprile 2008

E la mia giustizia calerà con con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno

- Oh ma hai sentito che si dice in giro?
- No, che si dice?
- Che il 24 Aprile, a San Giovanni Rotondo, ci sarà una catastrofe
- Eh! Addirittura!
- Eh già
- E perché?
- Boh, una miracolata ha detto che a Padre Pio gli girano i coglioni che lo espongono come fosse un serpente in un barattolo di formalina
- Ah e quindi un santo, un uomo pio, un uomo che rappresenta la bontà divina in terra decide di provocare una catastrofe? È un po’ una contraddizione, non credi?
- Un po’ lo è
- Va be’, peggio dello tsunami non potrà fare.
- Anche perché San Giovanni è a 600 metri dal livello del mare
- Che culo che abbiamo
- A proposito di tsunami: ma quanti morti ha fatto?
- Uff! ‘na marea!
- …
- ok scusa.

domenica 6 aprile 2008

Mamma, voglio fare il copywriter.

Esterno. Giorno. Sole. Campo da calcio. Una partita di pallone agonistica. Un ragazzino di carnagione chiara, capelli biondi con la maglietta rossa corre con la palla al piede. È al limite dell’aria ma viene atterrato da un giocatore della squadra avversaria, con la maglietta bianca. Campo medio su un gruppetto di giocatori con la maglia rossa: i compagni di gioco scelgono il ragazzino biondo come colui che dovrà calciare il rigore. Primo piano sul ragazzino biondo, sorridente. Campo totale: il biondino si avvicina all’orecchio di un compagno di squadra di colore. Primo piano sul viso del bimbo dalla pigmentazione marrone: sorride. Campo medio sulla porta e sul portiere della squadra bianca. Carrellata su tutti i giocatori, posizionati all’esterno dell’area di rigore. Primissimo piano sulla faccia concentrata del ragazzino di colore che sta per calciare il rigore. Dolly orizzontale: il ragazzino di colore tira ma manda la palla fuori. Carrellata sui piccoli giocatori con le facce disperate. Chiusura d’immagine.
Riapertura dell’immagine. Esterno. Buio. Campo da calcio: un ragazzo di colore steso a terra con la faccia sanguinante.

Jingle, testo:
“Burn them all togheter
the Bingo Bongos!”
(Bruciateli tutti/ i Bingo Bongo)

Packshot delle merendine Adolf.
Headline: “Merendine Adolf. Il ripieno di cioccolato delle merendine Adolf è l’unica cosa di colore che deve esistere in questo mondo”

e visto che siamo in tema, una barzelletta:
C’è un bambino bianco che incontra un bambino nero con al guinzaglio un coccodrillo e dice “Che bella scimmietta che tieni” il bambino nero dice “non è una scimmietta è un coccodrillo” e il bambino bianco risponde “Zitto che non parlavo con te”

Si ringraziano:
Frank Big Ass e Leonardo Mio Fratello
Giobbe Covatta per la barzelletta
Le merendine Adolf per la profonda ispirazione e il diabete

martedì 1 aprile 2008

E oggi torna la rubrica, Shinystat: il fantastico mondo delle chiavi di ricerca

*Tema mi piace leggere
A me piace tanto leggere. Leggo tanto, di tutto. Il posto preferito in cui mi piace leggere è il bagno. Lì sono tranquillo, nessuno che mi infastidisce. E poi solo lì posso leggere quelle fantastiche riviste con tutte le donnuole con le zinne da fuori che mia mamma ha detto di non leggere. Quando sarò grande voglio essere una rivista
*Dialogo sulla parità dei sessi
- Ciao vagina
- Ciao pene
- Come va?
- Bah, insomma, oggi sono un po‘ moscio. E a te?
- Mah, non tanto bene, sai com’è in questo periodo ho le mie cose…
- Ah. Facciamo sesso?
- Ma t’ho appena detto che ho le mie cose!
- Eh, non ti preoccupare, a me la carne piace al sangue
(questa fa abbastanza schifo…bleah)
*Reincarnazione “Padre Pio”
Allora, caro genio che non sei altro. Padre Pio era un frate. Poi l’hanno fatto Santo. I frati e i santi “appartengono” alla religione cristiana. La reincarnazione è buddista. Che vogliamo fare? Inventiamo una nuova religione solo perché tu vuoi che Padre Pio si reincarni? Inventiamo il “buddiana”? o preferisci la “cristista“? Bah, io certa gente non la capisco proprio
*Persone a sedere su panchine
Persone. Sedere. Panchine: stanche.
Persone. Sedere. Poltrona. Computer: stronzate
*Parlare di massimi sistemi
Ma chi te lo fa fare! Lascia stare. Parla del tempo che è meglio
*Masturb a 27 anni
Vedi che lo potevi scrivere “masturbarsi” o “masturbazione”. Avevi paura che tua mamma ti sgamasse? Tranquillo, è una cosa normale, lo fanno tutti. Anche i preti. Gli scienziati hanno scoperto che non si diventa ciechi (a meno che non se lo si punti in faccia) quindi continua a farlo in santa pace. Però non capisco perché lo cerchi su google. Stai cercando nuove tecniche? Se le scopri fammi sapere
*Ironia in massimi sistemi del mondo
Hegel incontra Kant e gli dice “Oggi ho visto tua figlia” e Kant gli risponde “Mia figlia? Io non ho figlie” e Hegel ribatte “Ah, Cantina non è tua figlia?”. Ti va bene questa ironia da massimi sistemi?
*Dialoghi tristi
- Sono tanto triste
- Io pure
- Sono triste come una cipolla senza buccia
- Ci tagliamo le vene?
- Sono troppo triste per farlo
- Sbuffiamo?
- No. Troppo triste
- Che tristezza
*Dialoghi massimo coppola
- Ciao Massimo, come stai?
- Bene grazie. Te?
- Bene, bene. La tua groupie come sta?
- Bene
- Peccato.
*Canzone ho fame
Ho fame/ potevo mangiare il pane/ ma non ho il salame/ yeah yeah/ ho fame/ mi mangerei il catrame/ no no/ il catrame/ non fa bene/ mi mangerei un bue/ yeah yeah/ il bue/ mangia il bue/ Ho fame/ mangia me/ fame/ me/ yeah yeah/

mi sa che non devo andare a votare

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Ero giovane e inesperto

Ringraziamenti

A mio fratello Leonardo e a Nicola per il logo.