lunedì 21 aprile 2008

Miss Ive

Altissima et onnipotente Eminenza
A causa delle ripetute mancate risposte alle missive inviate al Santo Padre mi trovo obbligato a disturbarLa affinché Lei e la Sua somma grandezza possano porre fine a quesiti a cui il mio, indegno, intelletto non ha saputo rispondere.
Un tizio disse una volta “Uccidi un uomo e sarai un assassino; uccidine mille e sarai un dittatore; uccidili tutti e sarai Dio”. Può concordare col sottoscritto che la frase ha una sua retorica veridicità. Ma a me non interessa la retorica. Venendo al punto: perché alla vita è associata, inevitabilmente, la morte? Mi sfugge il significato e le motivazioni del ciclo di un essere vivente: “Nascere-Vivere-Morire”. Ecco, l’ultimo punto, il morire, non riesco a capirlo, non so spiegarmelo. Se Dio è grande e immenso, come si dice in giro, che Gli costava un bel “ Nascere-Vivere-Vivere” oppure poteva portare a due termini il ciclo: “Nascere-Vivere”. Invece Lui, che è grande e immenso, ha scelto di aggiungere un altro punto, come se stesse aggiungendo l‘origano al pane e pomodoro: “morire”. Io ho ipotizzato alcune motivazione e Gliele esporrò brevemente qui di seguito:
Ho pensato che Dio sia un Uomo (ah già, questo Glielo domanderò una prossima volta: perché Dio dovrebbe essere un uomo? Non può essere, che so, un bradipo? O un mantello?) molto pragmatico. Dio creò un uomo. Poi una donna. Questi due si annoiavano ed ebbero la brillante idea di riprodursi come cammelli. Poco dopo la terra contò un miliardo di individui il cui unico scopo era quello di fecondarsi tra loro. Soluzione: morte. Il ragionamento non farebbe una piega, ma… se io compro una casa con un garage alto 2 metri. Poi compro una macchina alta 3,50 metri. La macchina entrerebbe nel garage? Certo che no. E come mi appellerebbero i miei amici? Un glorioso “Scemo!“ non me lo toglierebbe nessuno. Per la proprietà transitiva un medesimo appellativo si potrebbe rivolgere al Supremo. Ma non sarebbe carino.
La seconda ipotesi è che a Dio piaccia proprio tanto il numero 3: “padre, figlio, spirito santo”, “3 paperelle, 3 stelline, 3 is the magic number”. Ma questa ipotesi è meno convincente della precedente, difatti la soluzione è dietro la porta: se proprio non poteva fare a meno di un trittico verbale, al posto del “morire” poteva inserirci un bel “mantecare”: nascere, vivere, mantecare. Lui si sarebbe risparmiato un sacco di lavoro e a noi ci avrebbe tolto un po' di preoccupazione e angoscia. Evidentemente questa soluzione non Gli garbava tanto.
Prima di leggere le prossime righe La invito a sedersi e a chiamare un rianimatore con un defibrillatore. Sa com’è, Lei ha pure una certa età.
La verità è che a Dio, noi, non piacciamo proprio. Gli stiamo antipatici. Voleva dei figli laureati in astrofisica nucleare e sono venuti fuori quattro zappatori, ignoranti, gretti e animali. E allora invece di sterminarci con un colpo solo e rifare tutto daccapo, ha deciso di ammazzarci poco a poco, un po‘ per soddisfazione personale un po‘ per passatempo. Poi quando proprio Lo facciamo incazzare Lui butta giù una pestilenza, una guerra, una catastrofe. Siamo i figli rinnegati di un Padre sadico. Siamo uno sbaglio. Siamo un passatempo. Sono certo che in questo preciso istante starà preparando le carte per una mia scomunica ma Lei deve guardare in faccia alla realtà: “e ci fece a Sua immagine e somiglianza”, da qualcuno dovevamo pur aver preso.

2 commenti:

MikiMoz ha detto...

Certo che 'sto mantello è proprio scemo.

Moz-

lindöz ha detto...

Certo che però certi aspetti non li avevo mai considerati... Ebbravo, condivido appieno!!!

Ero giovane e inesperto

Ringraziamenti

A mio fratello Leonardo e a Nicola per il logo.