domenica 9 dicembre 2007

Maestro di vita

E tra la folla che lo ascoltava religiosamente si fece avanti un ragazzo e chiese: “O maestro, la prego, mi dica: cos’è lo Stato?”
E il maestro rispose “Caro ragazzo lo Stato è una chimera. Un insieme di persone stanziate in un luogo circoscritto che intraprendono tra loro relazioni continue e durature può essere, già di per sé, definito Stato. Ma ciò, al popolo, non è bastato. Hanno creduto necessario identificare un primus inter pares che avesse le capacità, le conoscenze e le abilità per condurre, amministrare e provvedere al sostentamento di un popolo. Sciaguratamente si rilevarono inutili le virtù che ti ho prima elencato in quanto aggressività, cattiveria, belligeranza e il farsi vanto di una falsa discendenza divina divennero caratteristiche comuni ai conduttori di popolo”
E una donna chiese: “O maestro, cos’è Dio allora?”
E il maestro rispose: “Cara donna, cioè che tu chiami Dio io posso chiamarlo Principio o Etere o Kasmatwerxxis e avrebbe lo stesso aspetto: il nulla. Abbisogniamo di un individuo a cui attribuire sembianze umane e su cui far ricadere i meriti e le cause di ciò che poco conosciamo o che ignoriamo. Abbiamo bisogno di un qualcosa o di un qualcuno di superiore su cui confidare, perché ammettere che a stabilire le regole del mondo possa essere stato il caso, la fortuna, ci spaventa. Perché ammettere che, forse, l’intera vita è frutto di una fortuita casualità, ci terrorizza”
E parlò poi l’uomo: “O Maestro cos’è la paura?”
E il maestro disse: “Caro uomo la paura è uno strumento che utilizzano i potenti per assecondarci ai loro voleri e per rafforzare la propria podestà: chiunque ha paura non cerca il progresso, non cerca il cambiamento ma spera che tutto resti così com’è. Anche la più dannosa e nefasta delle condizioni, per il timoroso, diviene una condizione gradita. Poi, invece, c’è la fobia: lei ci aiuta a crescere, ci aiuta a diventare più forti. La fobia del buio per un bambino o dell’altitudine per un uomo sono prove che, inconsciamente e irrazionalmente, ci poniamo e solo il loro superamento ci renderà, piano a piano, sempre più saggi e più forti”
E poi venne il turno del bambino che disse: “O maestro, perché state mettendo le mani nei miei pantaloni?”

1 commento:

MikiMoz ha detto...

Poi arriva Miki:
"Maestro, cos'è la satira?"

Ehi...perchè nessuno risponde?
Giratevi un attimo che mi cambio la veste!

MikiMoz-

Ero giovane e inesperto

Ringraziamenti

A mio fratello Leonardo e a Nicola per il logo.