giovedì 7 febbraio 2008

Vanna è Gloria pt III (la parte II la saltiamo)

Lettera aperta di un cittadino qualunque.

Dicono che noi, a San Giovanni Rotondo, dobbiamo solo ringraziare Padre Pio, che se non era per lui, che ha portato il turismo e ha costruito l’ospedale, a quest’ora stavamo ancora a vendere le patate in piazza Sant’Onofrio. Dicono che lo dobbiamo ringraziare tanto perché ora quando rispondiamo “San Giovanni Rotondo” a quelli che ci chiedono da dove veniamo poi quelli ribattono sempre con “Ah, Padre Pio!” e che se non era per lui la risposta sarebbe stata “Ah, Patate!”. Dicono anche che noi, a San Giovanni Rotondo, ci stiamo cullando su quello che ha fatto Padre Pio e che però ora non stiamo facendo niente di bene per San Giovanni e i sangiovannesi. Anzi, dicono anche, che noi, a San Giovanni, Padre Pio lo stiamo sfruttando, spolpando ben benino come si fa con la coscia di gallina al brodo, fino all’ultimo pezzetto di carne. Dicono che dobbiamo ringraziare che i santi fanno le grazie e non le disgrazie che sennò a quest’ora Monte Calvo ci sarebbe crollato addosso o qualche terremoto c‘avrebbe fatto sprofondare. Ma io lo so perché lo dicono: invidia. Solo e soltanto invidia. Per questo tutti ci criticano, tutti ci giudicano. Sono invidiosi della nostra condizione di privilegiati. Noi abbiamo avuto Padre Pio e loro no, per questo sono invidiosi. Ci diffamano asserendo che non facciamo nulla di buono per il nostro paese ma che ci limitiamo ad abusare e a marciare sui vantaggi che il pellegrinaggio ci apporta. Malelingue osano addirittura accusarci di sfruttare l’immagine e il nome di Padre Pio. Ci dicono anche che, proprio perché “miracolati”, dovremmo essere più umili e tornare sulla retta via invece che toccare il fondo della ripugnanza e continuarci a scavare . Dicono che ha costruito l’ospedale e ha fatto sì che la nostra cittadina diventasse riconosciuta a livello nazionale per il servizio ospedaliero e che noi in cambio attacchiamo la sua faccia sugli accendini. Eh be’? Sempre maliziosi, sempre malpensanti! Nessuno ha capito il vero movente per cui l’abbiamo fatto: qual è il vizio più diffuso? Le sigarette. Con cosa le accendiamo le sigarette? Con l’accendino. Di conseguenza qual è l’oggetto che usiamo più spesso? Ecco perché abbiamo attaccato l’immagine di Padre Pio sopra gli accendini, le penne, le matite, le bottiglie d‘olio, le magliette, gli asciugamani, i fazzoletti, le caramelle, i postini… così lo abbiamo sempre al nostro fianco. Ci chiamano, come se ciò ci offendesse, la Las Vegas del pellegrinaggio (ringraziate che in Italia il gioco d’azzardo non è legalizzato altrimenti già me li vedo luccicanti e sfavillanti “Casinò Padre Pio. Per vincere non ci vogliono miracoli”). Poi come non posso sopportare quelli che dicono “Padre Pio si starà rivoltando nella tomba” con quell’aria saccente, come se non ci fossimo accorti dei cigolii provenienti dal suo loculo . Ed è per questo che abbiamo chiesto che venga aperta la tomba, così se davvero Padre Pio si è rivoltato dentro, noi lo rimettiamo a pancia in su. Però quando facciamo le cose buone, nessuno ce le riconosce. La chiesa nuova, che ci entrano pure più pellegrini, allora? E la nuova cripta? Trasliamo Padre Pio da quel vecchio ipogeo, così buio e umido in uno più nuovo, più largo e più luminoso, e nessuno che ce ne dà merito. Gli antichi dicono che, almeno i morti, quelli vanno lasciati in pace lì dove sono. Ma Padre Pio ci vuole troppo bene e quindi non si dispiacerà se lo spostiamo di qualche metro.

1 commento:

MikiMoz ha detto...

Pensa che io sto scrivendo un libro, il titolo era "Una storia sparata al massimo", ma per ottenere più successo ora ho mondificato il titolo in "Padre Pio il Santo! Una storia sparata al massimo".

Ah, io a Sant'Onofrio vendo le Patate. La marca? Manco a dirlo: Padre Pio's Potatoes!

Moz-

Ero giovane e inesperto

Ringraziamenti

A mio fratello Leonardo e a Nicola per il logo.