giovedì 5 luglio 2007

Dialogo tra Auguste Comte (padre del positivismo) e Arthur Schopenhauer.

Arthur Schopenhauer è seduto su una panchina di Hyde Park a Londra. E' sconsolato e si copre la faccia tra le mani. Di lì passa, fischiettando, Auguste Comte.
A.C.: “Tralalà tralalà ma quant’è bella sta vita qua!…Hey ma tu sei Arthur Schopenhauer, ti ho riconosciuto”
A.S.: con voce flebile e sconsolata “Si sono io…” e poi sbuffa tristemente
A.C.: “Ma…ma perché sei così triste? La vita è così bella, poi in questo periodo di estremo progresso scientifico, la scienza che domina su tutto, è tutto così bello!”
A.S.: “Si “bello“…è tutto così triste. Siamo condannati ad una tristezza eterna noi! Ci esaltiamo per così poco. Vediamo un treno a vapore “Uh un treno a vapore!” e siamo tutti contenti, però poi quel treno si schianta e torniamo tristi. E’ questa la nostra condizione perenne, quella di essere tristi!”
A.C.: “Ma no! Non essere così pessimista…”
A.S.: “Eh…pessimista…”
A.C.: “Con la tecnologia che fa passi da gigante possiamo risolvere tutti i nostri problemi, possiamo trovare soluzioni a ciò che ci causa malessere ed essere così tutti più felici!”
A.S.: “Eh…tecnologia…eh…malessere…eh felici…”
A.C.: “Eh dai però, Arthur, sei un filosofo tu, cerca di argomentarle ‘ste risposte non puoi limitarti a ripetere in tono sconsolato quello che dico io”
A.S.: “A che pro instaurare una conversazione con te. Non arriveremo da nessuna parte. Le conversazioni sono da evitare. Quando si ha uno scambio di idee divergenti tutti e due vogliono per forza aver ragione e quindi alla fine si ammazzano di botte”
A.C.: “Ma no! Non è così. Con un dialogo pacifico si troverà una soluzione o un’opinione comune ed entrambi potranno crescere intellettualmente e spiritualmente. E così che si forma il progresso”
A.S.: “Macchè…la vita è come un pendolo che oscilla incessantemente tra noia e dolore…”
A.C.: “E insisti con sta noia e sto dolore!”
A.S.: “…e io un giorno mi impiccherò con la corda di quel pendolo, non ce la faccio più a sopportare questi dolori…”
A.C.: “…”
A.S.: “…scusa ma non ho capito chi sei tu”
A.C.: “Io sono Auguste Comte, colui che è chiamato “il padre del positivismo””
A.S.: svegliandosi come da un coma “Ma sei francese tu?!”
A.C.: con tono di superiorità (quel tono che caratterizza i francesi…state ancora soffrendo per il mondiale eh?!)“Certo che sono francese”
A.S.: “Ecco ci mancava solo questo!”
A.C.: “Perché cosa hai contro l’illuminatissimo popolo francese?!”
A.S.: “Come dire…aspetta che sto cercando le parole…ah ecco: Mi state profondamente sul cazzo!”
A.C.: “Ma…ma…come?!”
A.S.: “Vi esaltate per la vostra lingua “illuminata” ma non capite che è solo un insieme di cacofoniche sillabe al contrario della lingua italiana, quella si che è…”
A.C.: “Stai dicendo che l’italiano è meglio del francese?!”
A.S.: “Certo che si!”
A.C.: “…”
A.S.: “Ma non siete così inutili…le altri parti del mondo hanno le scimmie invece noi europei abbiamo voi francesi. La cosa si compensa. Avete una qualche utilità…”
A.C.: tirando fuori dalla tasca del pantalone il suo orologio da taschino e porgendolo ad A. Schopenhauer “Ecco, questo ha una corda abbastanza lunga e resistente”

3 commenti:

amaranta ha detto...

hihihihihihi

MikiMoz ha detto...

Un vecchio a un giovane:
-è vero che per te i giovani d'oggi non credono più a niente?
Il giovane:
-Mhh...credo di no.

MikiMoz

Anonimo ha detto...

Mmmm....ti voglio ricordare che Schoppy è noto anche per un suo famoso dialogo con Hobbes...perchè non riporti anche quello ?!?!?

Ero giovane e inesperto

Ringraziamenti

A mio fratello Leonardo e a Nicola per il logo.