martedì 18 settembre 2007

Vada piano, rischia di cadere

Entro nel portone di casa, sono tutto bagnato. Fuori piove che dio la manda. Faccio il primo gradino quando mi sento chiamare dalla portinaia: “Ciao, scusa, tu sei A.A. giusto?”
Sottoscritto: “si sono io, ma non lo dica troppo in giro altrimenti le fan vengono a rompere i maroni sotto casa”
Portinaia: “No, non lo dico a nessuno. E’ arrivato un pacco per lei…”
S.: “Ah, grazie mille…”
P.: “…deve andare a ritirarlo alla posta”
S.: “Perché?”
P.: “Andava firmato”
S.: “E non poteva farlo lei? In fondo è solo burocrazia…”
P.: “Voleva 18,64 €”
S.: “Ah, capisco. E’ ancora aperta la posta a quest’ ora?”
P.: “Si, ha ancora un’ora prima che chiuda”
S.: “Allora corro”
P.: “Non corra, è tutto bagnato rischia di cadere e di spaccarsi l’osso del collo”
S.: mentre mi tocco le parti intime in segno di scaramanzia “Era solo un mod…Si ha ragione, vado pian pianino perché, com’è che si dice: chi va piano va sano e va lontano”
Riapro il portone, maledicendo la famiglia della simpatica portinaia e mi avvio verso la posta.
Fuori ci sono -4 gradi centigradi dentro il locale delle poste +48, con una pletora di 800 persone che fa incrementare la temperatura di minuto in minuto. Impiego 18 minuti netti per prelevare il numerino, non sapendo a quale sportello si ritirano i pacchi li prendo tutti: A15, C49, P60 queste le sigle segnate sui miei bigliettini, sulle lavagne luminose compaiono rispettivamente A17, C25, P59. Qualcosa mi dice che il P60 non mi servirà a nulla, ma tentare non ha mai ucciso nessuno…al dire il vero si: avete sentito la storia di quell’uomo che con una moto da neve ha tentato un triplo salto mortale tra le dune del sahara? Beh quell’uomo è morto tentando, ma questa è un’altra storia. Un sibilo simile a un terra-terra partito da dietro il mio orecchio indica che è arrivato il turno del P60. Mi avvio celermente prima che il simpatico ometto dietro il vetro pigi nuovamente il tasto per passare al P61.
Sottoscritto: “Salve, dovrei ritirare un pacco”
Impiegato: “Spiacente beibe, il pacco lo ritiri al primo sportello, qui sono solo pagamenti”
S.: “Non potrebbe fare un’eccezione, avrei fretta e non posso aspettare…”
I.: “Primo sportello!”
S.: “Ma…”
Biiip
L’uomo continuando a guardarmi negli occhi pigia il tastino
S.: “Gentilissimo”
Torno nelle retrovie in agguato per un posto libero. Come iene ci sono 65 persone che stanno aspettando la stessa cosa. Mi metto in posizione aspettando che il giudice di gara dia il via. Ecco che si alza un uomo Via! Partiti! scavalco come il miglior saltatore una vecchietta e dopo un centimetro un cane da ciechi, sono quasi arrivato…vincerò!
…era una finta: l’uomo che si era alzato l’aveva fatto solo per prendere il cellulare dalla tasca, quando sta per risedersi, col culo sulla sedia ci sono 3 vecchiette, un bambino, un uomo di 150kg e un cane da ciechi. Credo che a vincere sarà l’uomo di 150kg. Ci rinuncio e mi siedo a terra. Al mio fianco un vecchietto:
Vecchietto: “Bella giornata”
Sottoscritto: “A me non sembra proprio, piove e fa freddo”
V.: “Ma bisogna andare oltre…”
S.: “Vabbè, punti di vista. Come mai questi occhiali da astronauta? Le manca solo il casco e poi può andare sulla luna”
V.: “Le sembra divertente prendere in giro un uomo cieco?”
S.: “’Azz mi scusi, non volevo, sono mortificato.”
V.: “Non ti preoccupare giovanotto, non sono offeso”
S.: “Ah bene, mi scusi di nuovo. Ma mi tolga una curiosità: come fa a veder…a sapere quando è il suo turno?”
V.: “Ma io non sto aspettando il mio turno”
S.: “Credo di non afferrare il concetto”
V.: “Vengo qui ogni giorno a passare il tempo”
S.: “E le sembra un bel luogo per passare il tempo la posta?”
V.: “Si, è divertente: gente che litiga, che si ammazza per trovare un posto a sedere…”
S.: “Ma non può andare in qualche circolo senile?”
V.: “Ci sono andato due volte. Non fanno altro che giocare a carte e a bocce. Ho provato una volta a giocare a bocce”
S.: “Mi lasci indovinare”
V.: “Niente battute per favore”
S.: “Occhei, niente allora”
V.: “Tentato omicidio”
S.: “…pesante”
V.: “Cose che capitano a giocare a bocce, sa, è un gioco violento quello”
Biiip
S.: “Mi scusi ma è il mio turno, corro”
V.: “No, non corra, rischia di cadere e di farsi male!”
S.: “…”
Arrivo (senza correre) allo sportello
S.: “Buongiorno, dovrei…”
Impiegato-sportello-A: “Mi faccia vedere il bigliettino”
S.: Porgo il bigliettino al simpatico impiegato e qualcosa mi dice che non andrà a finire bene
“Ecco, prego, A16”
I-S-A: “So leggere anch’io non si preoccupi”
S.: pronunciando la prima parte della frase a bassissima voce “Ho i miei dubbi…Dovrei ritirare un pacco”
I-S-A: “Quale pacco sceglie? Quello dell’Abbruzzo o la Campania?” e poi scoppia a ridere “non le è piaciuta la battuta?
S.: “Spiacente non l’ho afferrata”
I-S-A: “Si riferiva al gioco dei pacchi su Rai 1, non ce l’ha la televisione?”
S.: “Si ma non funziona”
I-S-A: “E perché non la fa aggiustare?”
S.: “Perché mi stanno sul cazzo gli uomini del pronto intervento…Dovrei ritirare un pacco”
I-S-A: “Nome e cognome prego”
S.: “Aino Alessandro”
I-S-A: “Ho detto NOME e COGNOME lei si chiama Alessandro di cognome?”
S.: “No, comunque non è difficile: inverta l’ordine di come gliel’ho detto”
I-S-A: “NOME e COGNOME”
S.: “Alessandro Aino”
I-S-A: “Lei non è di Milano”
S.: “No, sono dell…”
I-S-A: “Lei non è nemmeno del Nord, vero?”
S.: “No, non sono del Nord”
I-S-A: “Lei è un terrone, vero?”
S.: “Così si dice”
I-S-A: “Tranquillo, non ce l’ho con lei solo perché è del Sud”
S.: “Mi fa piacere”
I-S-A: “Vado a prenderle il pacco caro il mio marocchino”
S.: “…”
Dopo 13minuti e 58 secondi
I-S-A: “Eccomi, questo è il pacco, deve mettere una firma qui e poi le posso dare il pacco”
Mi passa un fogliettino che io firmo, per la fretta, con una x
I-S-A: “Sono 18,64 euro”
S.: “Un attimo solo”metto le mani in tasca e tiro fuori tutti i soldi che ho “10 e 5 sono 15...ecco qui 3 euro, 50 centesime ed eccone altri 10” riconto il tutto “Sono 18,60 euro, tenga il resto”
I-S-A: “A dire il vero mancano 4 centesimi”
S.: “Ma non erano 18,54 euro?”
I-S-A: “Nient’affatto, sono 18,64”
Ricontrollo se ho qualche monetina di rame ma niente e mi maledico per quando ho tirato contro i piccioni di piazza Duomo tutte le monetine da 1,2 e 5 centesimi
S.: “Mi spiace ma non ce l’ho i quattro centesimi, non potrebbe farmi un piccolo favore?”
I-S-A: “Diciotto e s-e-s-s-a-n-t-a-quattro”
S.: “Chiaro, corro a casa a prendere i q-u-a-t-t-r-o centesimi che mancano”
I-S-A: “Non corra perché rischia di cadere e farsi male, piuttosto torni domani perché fra cinque minuti chiudiamo”
Mi giro senza salutare e quando sono sulla soglia della porta grido: “ATTENTI! IN QUEL PACCO C’E’ UNA BOMBA” apro la porta e corro fuori, non appena metto il primo piede sul marciapiede bagnato cado.
Grazie portinaia, uomo cieco assassino, simpatico impiegato. Grazie!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...e nel pacco c'era davvero una bomba, inviata da BabyDinamite. Tutto l'ufficio postale esplose. E poi silenzio.

MikiMoz-

Anonimo ha detto...

...oh!finalmente un'altra bella storiella...si si...c'è piaciuta....anke se la battuta delle fan sotto casa te la potevi risparmiare..ghghgh

Ero giovane e inesperto

Ringraziamenti

A mio fratello Leonardo e a Nicola per il logo.